Stabilizzazione si! ma poi ci vogliono i risultati
Liberamente tratto dall'ironico e graffiante libro del mio caro amico Luca:
"Gli Enti pubblici, per aggirare i "blocchi delle assunzioni" disposti dalle ultime finanziarie, hanno fatto ampio ricorso all'incarico esterno, raramente rispettando i rigorosi limiti fissati dalla legge. Ovviamente, gli incarichi esterni vengono assegnati con criteri del tutto arbitrari e così ogni volta va in scena la stessa commedia (o tragedia?) in cinque atti.
Atto primo: un amministrazione pubblica conferisce un incarico esterno ad un soggetto che ha la straordinaria competenza distintiva di essere parente, amico o amante del componente degli organi politici, del direttore generale, del dirigente o di qualche esponente sindacale.
Atto secondo: alla scadenza del termine, all'incaricato, che ha lavorato in maniera eccellente senza però riuscire a portare a termine il lavoro, viene conferito un nuovo incarico.
Atto terzo: alla scadenza del secondo (o anche del terzo) incarico si pone il seguente problematico interrogativo: "Come è possibile che da tre anni lavori alacremente per noi e non sia ancora di ruolo?". L'incaricato passa improvvisamente dal ruolo di privilegiato - in quanto scelto al posto di altri aventi analoghe capacità senza alcun tipo di procedura selettiva - a quello di vittima della situazione.
Atto quarto: l'amministrazione, per ovviare al suddetto problema, indice una procedura concorsuale, apparentemente pubblica ma nella sostanza ad personam, il cui bando prevede tra i titoli aventi un punteggio determinante l'aver avuto precedenti incarichi dall'amministrazione stessa.
Atto quinto: va in scena il gran finale. L'incaricato ovviamente risulta vincitore del concorso e gli altri concorrenti, ignari di tutti i retroscena, inveiscono contro la cattiva sorte."
Bene qualcuno potrebbe dirmi: "così fan tutti"! E' vero così fan tutti indiscriminatamente dall'efficiente nord, al sud sprecone. Io però una differenza la voglio trovare come discriminante, se proprio non si può fare a meno dell'orribilante sistema delle raccomandazioni, vergognoso sistema di gestione del potere su una popolazione bisognosa, almeno che quando si raccomanda, si raccomandino persone in grado di far funzionare l'amministrazione pubblica e di rendere per lo meno un servizio ai cittadini, almeno su cose fondamentali per il vivere civile quali ad esempio la sanità, l'ambiente, la scuola, etc...Almeno da non calpestare il merito due volte la prima al momento dell'assunzione, la seconda nella mancata valutazione del lavoro prestato dal raccomandato.
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