mercoledì, novembre 22, 2006

Ci vuole una rivoluzione...non violenta!

Cari Amici, mi piace sempre iniziare così i post...mmm potrei iniziare anche con Cari Compagni, nel senso di compagni di viaggio...oggi ho letto l'ennesimo articolo dell'Espresso sulla realtà Napoletana, e poi avevo letto questo, e poi questo e poi quest'altro. Insomma c'erano tutti gli elementi per cadere in uno stato di depressione ed affogare nella disillusione totale e nell'impotenza. Qual'è effetto di questa raffica di verità svelate? Certo, se vuoi risolvere un problema devi prima comprenderlo, conoscerlo, capirne le cause ed in questo Saviano e gli altri ci aiutano ...ma mi sembra che ci si fermi sempre qui.
Non si vedono orizzonti futuri, sogni da perseguire...credo che una spinta, una forte spinta, se pur illusoria, ci vuole per uscire da questa merda...altrimenti affogheremo, mentre ci lamentiamo delle cose che non vanno.
Non possiamo essere spettatori passivi della nostra fine!
Io nel mio piccolo cerco di fare il mio dovere! "Dovere".Una parola inusuale, in un'Italia in cui quasi tutti s'affrettano a rivendicare "diritti" (a uno stipendio qualunque, a un sussidio, a una protezione, a una sicurezza, a una garanzia...) e quasi nessuno si pone il problema di cosa si debba fare, di quale sia l'interesse collettivo, di come si declini concretamente una responsabilità. Dovere, dunque. Come primato. E non interesse personale, esigenza individuale e familistica, privilegio di corporazione. Dovere come fondamento dell'etica. E senso di responsabilità collettiva.
E mi piacerebbe che Napolitano a Capodanno faccia un discorso tipo quello che fece Ciampi nel 2002: "Ai giovani rivolgo un augurio: continuate a sognare, a guardare lontano. E' un'abitudine che, dopo 81 anni, non ho ancora perduto. Se siete convinti di avere un'idea giusta, per migliorare il mondo in cui vivete, perseguitene la realizzazione, con tenacia, sempre nel rispetto delle libertà di tutti".

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martedì, novembre 21, 2006

Povera scuola ...povera patria



La scuola è sempre più povera e precaria
Tutto il mondo universitario e scolastico è sceso in piazza per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’ennesima Finanziaria che penalizza inesorabilmente il Sistema formativo e della ricerca. Affermava il programma dell’Unione: “…lotta ad ogni forma di precarietà, con l’immediata copertura di tutti i posti vacanti, immettendo in ruolo coloro che già lavorano nella scuola e agevolando coloro che si sono formati in questi anni.” Peccato che le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2006/07 siano state solo 20mila per il personale docente e di 3.500 per il personale ATA: gli stessi numeri già autorizzati da Berlusconi. A partire dal 1 settembre sono andati in pensione circa 45.000 lavoratori: il Governo Prodi, quindi, non ha rispettato nemmeno il fisiologico turn over, e con l’aumento del numero degli studenti, l’Amministrazione ha assunto con contratto a tempo determinato più precari dell’anno scorso, superando le 200mila unità, mentre i precari del personale ATA sono 90mila, quasi la metà della pianta organica. Ora tra quei 200.000 c'è anche la mia Judith. Ma più che parlare dell'annoso problema del precariato, vorrei parlare delle storture che la burocrazia e le leggi creano. Insomma, Judith da settembre insegna come supplente in una scuola del Padovano, da settembre con i suoi 24 alunni aveva avviato una programmazione, creato un rapporto, conquistato l'affetto e la fiducia...ma il contratto che le avevano fatto come scadenza portava la dicitura "fino ad avente diritto". Cosa significa? Significa che al Ministero entro novembre in pieno anno scolastico avrebbero aggiornato le graduatorie provinciali, graduatorie che le scuole avrebbero dovuto riscorrere fino all'avente diritto. Il risultato di questo meccanismo perverso è stato che Judith si è trovata costretta ad accettare un contratto di supplenza presso un'altra scuola, perdendo il lavoro fatto sino ad oggi e l'affetto dei ragazzi ..per non parlare dei poveri 24 alunni, che oggi alla notizia l'hanno salutata, l'hanno abbracciata, qualche bimba piangeva, le hanno regalato i loro ultimi temi, insomma un addio strappa lacrime in piena regola.
Ma al di là dei sentimentalismi che purtroppo non fanno parte di questo mondo cosa ci guadagna la didattica da queste procedure assurde? I ragazzi ora si vedranno piombare in pieno anno scolastico un'altra insegnante, con un altro metodo, con un altro carattere. Insomma non va bene secondo me, ci perdono tutti! Ci perdono i ragazzi, ci perdono gli insegnanti, ci perde la scuola, ci perde la nostra Povera Patria!

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venerdì, novembre 17, 2006

Storia di un furto metropolitano ...d'altri tempi



Cari amici , oggi vi riporto a distanza di anni la cronaca di un furto metropolitano, di cui fummo vittime (e carnefici) io e Tack.
All'epoca eravamo due pischelli cresciuti in una località amena, di quelle raccontate da Carlo Levi, un pò creduloni e con in testa un mondo tutto e solo nostro. Chissà forse sarà vero quello che scriveva Goethe : "Da quanto si dica, si narri o si dipinga Napoli supera tutto : la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate. Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!" ...comunque cose che solo a Napoli possono capitare!
Insomma, eravamo a vagabondare per Napoli, quando all'altezza di una delle traverse che incrociano il rettifilo, ci fermò un tipo losco, il quale minacciandoci con un oggetto non identificato nascosto nella tasca della giacca, ci intimo di dargli tutti i nostri averi, di stare tranquilli e di non dare nell'occhio, altrimenti avrebbe potuto fare una pazzia. Dopo attimi di concitazione in cui Tack non riusciva a stare tranquillo, gli demmo tutti i nostri soldi, o meglio io diedi tutto quello che avevo, Tack che era già un pò più preparato a tali evenienze nascondeva 50.000£ nei calzini (ecco perchè era nervoso). In quel momento critico, io che ero noto tra gli amici per la calma e l'autocontrollo che riuscivo a tenere anche nelle situazioni più estreme, mi posi il problema del ritorno a casa.
Fu così che con estrema ingenuità chiesi al rapinatore se poteva lasciarci i soldi per fare i biglietti del treno...mi sono sempre chiesto cosa abbia pensato il malcapitato in quell'istante...fatto sta che il poveraccio forse mosso a compassione o per simpatia, placidamente e con fare paterno, tirò fuori dalle tasche del jeans un "malloppo" di soldi (il bottino della giornata?!?) e ci chiese : "Uagliu quanto vi serve?"...che dire non esistono più i ladri di una volta!
Sembra incredibile, ma è tutto vero e Tack può testimoniare.

martedì, novembre 14, 2006

Gomorra international



Cari amici, dopo una settimana di immersione nell'efficente centro-nord Italia, (sono stato prima a Rimini e poi a Padova) in treno sulla strada del ritorno leggevo e rileggevo Gomorra anche per rinfrescare la memoria. Nel mentre, ho notato che la signora che era seduta di fronte, mi guardava e cercava uno sguardo per attaccare bottone...no niente storie di sesso con una sconosciuta... ma bensì una conversazione in inglese (a proposito il mio inglese è penoso) con una ricercatrice di una Università della Bolivia. La ricercatrice ( a proposito non le ho chiesto neanche il nome) era diretta a Roma per un Convegno sulla Comunicazione ed aveva letto un articolo che parlava di Gomorra e di Saviano su qualche rivista o giornale italiano ed era rimasta molto affascinata dalla cosa. Intanto voleva sapere se esistesse una edizione del libro in spagnolo...chissà se la Mondadori ci ha già pensato? Poi ho capito come sia molto più famosa la Mafia Siciliana nel Mondo che la Camorra...Lei infatti era convinta che il libro parlasse della Sicilia e della Mafia. Insomma Gomorra potrebbe varcare i confini nazionali se non lo ha già fatto.
P.S. Volevo cogliere l'occasione per segnalare l'iniziativa di Libera, che promuove nelle giornate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre “Contromafie”, la prima edizione degli Stati generali dell’antimafia a Roma. L’iniziativa è finalizzata a raccogliere idee, indicare percorsi e suggerire proposte per un rinnovato impegno antimafia. Un consiglio date una sbirciata al sito e divertitevi a vedere l'elenco degli Enti che hanno aderito alla manifestazione.